Ciò comporta che sull'acquisto di beni strumentali materiali, tra cui anche carrelli elevatori nuovi a cui prima veniva applicato il superammortamento, viene applicata ora un'aliquota al 6% fino ad un tetto di 2 milioni di euro. Il credito d'imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione, di cui possono beneficiare anche partite IVA e professionisti, viene ripartito in cinque quote annuali di pari importo per i beni strumentali materiali, oppure in tre quote per macchinari digitali e software. Non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP, e i macchinari devono essere destinati ad apparati produttivi siti in Italia.
Il credito d'imposta si applica agli investimenti effettuati nel 2020, oppure entro il 30 Giugno 2021 a condizione che l'ordine risulti accettato entro il 31 Dicembre 2020 con pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione.
Ai macchinari innovativi in chiave Industria 4.0 è invece stato destinato un 40% fino a 2,5 milioni di euro e un 20% da 2,5 a 10 milioni di euro, mentre ai Software 4.0 elencati nell'allegato B della legge 232/2016, un 15% fino ad un massimo di € 700.000,00. Il credito per gli investimenti in beni materiali Industria 4.0 scatta a partire dall'anno seguente a quello di interconnessione dei beni: qualora questa si verifichi in periodo d'imposta successivo a quello della loro entrata in funzione, è comunque possibile iniziare a fruire del credito d'imposta del 6% per i beni "generici".
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Carrelli elevatori, transpallet elettrici e manuali